11 Si gettarono sui nemici come leoni. Uccisero undicimila fanti e milleseicento cavalieri e costrinsero tutto il resto dell’esercito a fuggire.
12 La maggior parte dei nemici che riuscirono a mettersi in salvo erano feriti e disarmati. Lo stesso Lisia si salvò soltanto con una fuga vergognosa.
13 Ma Lisia non era uno stupido, e si mise a riflettere sulla sconfitta che aveva appena subita. Si rese conto che gli Ebrei erano invincibili perché Dio, con la sua potenza, combatteva per loro.
14 Perciò mandò loro messaggeri, per proporre un giusto accordo di pace. Promise anche di convincere il re a diventare loro amico.
15 Giuda Maccabeo, preoccupato per il bene comune, accettò tutte le proposte di Lisia. E il re, da parte sua, concesse in favore degli Ebrei quello che il Maccabeo aveva richiesto per scritto a Lisia.
16 Il testo della lettera che Lisia mandò agli Ebrei è questo:«Lisia saluta il popolo ebreo!
17 «I vostri inviati, Giovanni e Assalonne, mi hanno presentato il documento qui allegato e mi hanno chiesto di ratificare le proposte che contiene.