13 Così ha detto il Signore degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Va’, e di’ agli uomini di Giuda, e agli abitanti di Gerusalemme: Non riceverete voi correzione, per ubbidire alle mie parole? dice il Signore.
14 Le parole di Gionadab, figliuolo di Recab, il quale comandò a’ suoi figliuoli, che non bevessero vino, sono state messe ad effetto, talchè essi non hanno bevuto vino infino al dì d’oggi; anzi hanno ubbidito al comandamento del padre loro; ed io vi ho parlato del continuo, per ogni mattina; e voi non mi avete ubbidito.
15 E vi ho mandati, del continuo, per ogni mattina, tutti i miei servitori profeti, per dirvi: Deh! convertasi ciascun di voi dalla sua via malvagia, ed ammendate i vostri fatti, e non andate dietro ad altri dii, per servirli; e voi abiterete nella terra che io ho data a voi, ed a’ padri vostri; ma voi non avete porto l’orecchio, e non mi avete ubbidito.
16 Perciocchè i figliuoli di Gionadab, figliuolo di Recab, hanno messo ad effetto il comandamento che diede loro il lor padre; e questo popolo non ha ubbidito a me;
17 perciò, il Signore, l’Iddio degli eserciti, l’Iddio d’Israele, ha detto così: Ecco, io fo venire sopra Giuda, e sopra tutti gli abitanti di Gerusalemme, tutto il male, che ho pronunziato contro a loro; perciocchè io ho lor parlato, e non hanno ascoltato; io ho lor gridato, e non hanno risposto.
18 Ed alla casa de’ Recabiti Geremia disse: Così ha detto il Signor degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Perciocchè voi avete ubbidito al comandamento di Gionadab, vostro padre, ed avete osservati tutti i suoi ordini, ed avete fatto secondo tutto quello ch’egli vi avea comandato;
19 perciò, così ha detto il Signor degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Giammai in perpetuo non verrà meno a Gionadab, figliuolo di Recab, uomo che stia davanti alla mia faccia.