11 Ho parlato proprio come se fossi pazzo, ma siete voi che mi ci avete costretto! Toccava a voi parlare bene di me e non portarmi al punto di doverlo fare io. Perché, anche se io non sono niente, non cʼè una sola cosa che hanno questʼaltri eminenti tizi, che non lʼabbia anchʼio.
12 Quando sono stato da voi, vi ho dato senzʼombra di dubbio tutte le prove che ero un vero apostolo, mandato a voi da Dio stesso. Infatti, con estrema pazienza ho compiuto in mezzo a voi molti miracoli, prodigi e opere potenti.
13 La sola cosa che avete avuto in meno rispetto a tutte le altre chiese è questa: non vi sono mai stato di peso, infatti non vi ho mai chiesto né cibo, né alloggio. Perdonatemi questo torto che vi ho fatto!
14 Ora sto per venire a trovarvi di nuovo, per la terza volta, e anche questa volta non vi costerà un soldo, perché non voglio il vostro denaro, ma voi! Infatti, voi siete come miei figli, e non sono i figli che devono provvedere ai loro genitori, ma sono i genitori che devono provvedere ai figli.
15 Sarò ben felice di darvi me stesso e tutto ciò che possiedo per il vostro bene spirituale, anche se pare che quanto più vi amo, meno voi mi amate.
16 Però alcuni di voi potrebbero pensare: «È vero che la sua visita non ci costerà un soldo, ma quel Paolo è un gran furbo e cʼinganna. In qualche modo deve avere un tornaconto!»
17 Ma come? Forse qualcuno dei fratelli che vi ho mandato mi è servito per sfruttarvi?