21 Ora ditemi, voi che pensate di dover obbedire alle leggi ebraiche per essere salvati, perché non volete capire il vero significato di quelle leggi?
22 Infatti le Scritture ci dicono che Abramo ebbe due figli: uno dalla moglie schiava ed uno da quella libera.
23 Non ci fu niente di straordinario nella nascita del bambino della schiava. Ma il bambino della moglie libera nacque soltanto in seguito ad una promessa di Dio.
24-25 Ora, questa storia vera è una dimostrazione dei due diversi modi dʼagire di Dio. Un modo fu quello di dare le sue leggi da osservare. E questo avvenne sul monte Sinai (che è un monte dellʼArabia), quando il Signore diede i dieci comandamenti a Mosè. Nella mia allegoria la moglie schiava di Abramo, Agar, rappresenta lʼattuale Gerusalemme, città madre dei Giudei, centro del sistema che concepisce un modo sbagliato per piacere a Dio lo sforzarsi di obbedire ai comandamenti. Infatti i Giudei, che cercano di seguire questo sistema, ne sono schiavi, figli della schiava.
26 Sara, invece, rappresenta la nostra città madre, la Gerusalemme celeste, che non è schiava delle leggi ebraiche.
27 A lei si riferiva Isaia, quando fece questa profezia: «Rallegrati, sterile che non partorisci, prorompi e grida, tu che non hai doglie: perché molti sono i figli della derelitta, più che di colei che ha marito!»
28 Voi ed io, cari fratelli, siamo i figli che Dio ha promesso, tali e quali ad Isacco.