17 e ordinai loro di andare da Iddo, il capo che era a Casifia, e suggerii loro le parole che dovevano dire a Iddo e ai suoi fratelli Netinei che erano a Casifia, perché ci conducessero dei servitori per la casa del nostro Dio.
18 Siccome la benefica mano del nostro Dio era su di noi, ci condussero Serebia, uomo intelligente, dei figli di Mali, figlio di Levi, figlio d’Israele e con lui i suoi figli e i suoi fratelli, in numero di diciotto;
19 Casabia, e con lui Isaia, dei figli di Merari, i suoi fratelli e i suoi figli, in numero di venti;
20 e dei Netinei, che Davide e i capi avevano messo al servizio dei Leviti, duecentoventi Netinei, tutti quanti designati per nome.
21 Laggiù presso il fiume Aava, proclamai un digiuno per umiliarci davanti al nostro Dio, per chiedergli un buon viaggio per noi, per i nostri bambini, e per tutto quello che ci apparteneva.
22 Infatti mi vergognavo di chiedere al re una scorta armata e dei cavalieri per difenderci lungo il cammino dal nemico, poiché avevamo detto al re: “La mano del nostro Dio assiste tutti quelli che lo cercano, ma la sua potenza e la sua ira sono contro tutti quelli che lo abbandonano”.
23 Così digiunammo e invocammo il nostro Dio a questo scopo, ed egli ci esaudì.