22 Allora gli zoccoli dei cavalli martellavano il suolo, al galoppo, al galoppo dei loro guerrieri in fuga.
23 “Maledite Meroz”, dice l’angelo del Signore, “maledite, maledite i suoi abitanti, perché non vennero in soccorso del Signore, in soccorso del Signore insieme con i prodi!”
24 Benedetta sia fra le donne Iael, moglie di Eber, il Cheneo! Fra le donne che stanno sotto le tende, sia benedetta!
25 Egli chiese dell’acqua e lei gli diede del latte; in una coppa d’onore gli offerse della crema.
26 Con una mano prese il piuolo, e con la destra il martello degli operai; colpì Sisera, gli spaccò la testa, gli fracassò e gli trapassò le tempie.
27 Ai piedi di Iael egli si piegò, cadde, giacque disteso; ai suoi piedi si piegò e cadde; là, dove si piegò, cadde esanime.
28 La madre di Sisera guarda dalla finestra e grida attraverso l’inferriata: “Perché il suo carro tarda ad arrivare? Perché sono così lente le ruote dei suoi carri?”