26 i soldati di Giuda andarono all’attacco, facendo invocazioni e preghiere.
27 Con le mani combattevano e nei loro cuore pregavano Dio. Abbatterono almeno trentacinquemila nemici e si rallegrarono molto perché Dio aveva di nuovo manifestato la sua potenza.
28 Al termine della battaglia, quando ormai tutti si ritiravano soddisfatti, gli uomini di Giuda scoprirono il cadavere di Nicànore, che era caduto nonostante l’armatura che aveva addosso.
29 Allora ci fu una grande agitazione e si misero a gridare. Poi tutti, nella lingua dei loro padri, ringraziarono l’Onnipotente.
30 E Giuda, che per i suoi connazionali si era sempre dato anima e corpo e aveva sempre dimostrato per essi il più tenero affetto, comandò di tagliare a Nicànore la testa e il braccio e di portarli a Gerusalemme.
31 Giunto in città, Giuda convocò i suoi connazionali, fece disporre i sacerdoti davanti all’altare e radunare anche i soldati della Cittadella.
32 Mostrò loro la testa dell’empio Nicànore e la mano che quel maledetto aveva steso tante volte contro il tempio dell’Onnipotente.