7 Ma Giuda Maccabeo, convinto di ottenere aiuto dal Signore, restò incrollabile nella sua fiducia.
8 Esortò i suoi soldati a non aver paura dell’attacco dei nemici. Bastava ricordarsi dell’aiuto ricevuto in passato da Dio per essere sicuri che, anche quella volta, l’Onnipotente avrebbe dato loro la vittoria.
9 Poi li incoraggiò con parole prese dai libri della Legge e dei Profeti. Infine ricordò le battaglie che avevano già vinto. Così li caricò di entusiasmo.
10 Dopo averli entusiasmati, comunicò i suoi ordini e insegnò a disprezzare i pagani, perché non mantengono i loro giuramenti.
11 Così Giuda armò ogni suo soldato non tanto con la sicurezza che danno gli scudi e le lance, quanto piuttosto con l’incoraggiamento che viene dalle parole nobili. Poi li rincuorò con il racconto del sogno che aveva fatto, una visione degna di fede.
12 La visione era questa: gli era apparso Onia, che nel passato era stato sommo sacerdote, un uomo dabbene, di aspetto modesto e di tratto mite, distinto nel modo di parlare e addestrato fin dalla fanciullezza nella pratica della virtù. Egli, con le mani alzate verso il cielo, pregava per tutta la comunità degli Ebrei.
13 Era poi apparso anche un altro personaggio: un uomo dai capelli bianchi e molto distinto, imponente e circondato da un magnifico splendore.