5 Tutti dicevano: «Ci dovrebbe essere uguaglianza tra noi: i nostri figli valgono quanto i figli degli altri. Invece noi abbiamo dovuto consegnarli come schiavi: alcune delle nostre figlie sono già state date in schiavitù. Non possiamo fare diversamente perché campi e vigne sono già in mano ai nostri creditori».
6 Quando udii queste gravi lamentele, mi ribellai a una tale situazione
7 e decisi di intervenire. Rimproverai le autorità e i capi: «Voi imponete ai vostri fratelli pesi eccessivi!». Poi convocai contro di loro un’assemblea generale
8 e feci questa denunzia: «Prima, tutti noi abbiamo cercato con ogni mezzo disponibile di pagare il riscatto per i nostri fratelli che erano caduti in schiavitù di stranieri. Adesso, voi costringete i vostri fratelli a vendersi come schiavi ai loro connazionali».Essi rimasero senza parole.
9 Allora continuai:— Quello che fate è intollerabile. Voi non avete timor di Dio: così gli stranieri nostri nemici avranno buoni motivi per non avere rispetto di noi.
10 Anch’io e i miei collaboratori abbiamo prestato denaro e frumento. Ebbene, è nostro dovere rinunziare a questi crediti.
11 Oggi stesso restituite campi, vigne, uliveti e case ai vecchi proprietari e rinunziate agli interessi sui prestiti di denaro, grano, vino e olio.