8 Passarono i quattordici giorni della festa che Raguele si era impegnato a dare per le nozze di sua figlia.Tobia andò da lui e gli disse:— Lasciami partire adesso! Sono sicuro che a quest’ora mio padre e mia madre hanno ormai perso la speranza di rivedermi! Ti prego, padre! Lasciami partire, perché voglio tornare dai miei genitori. Ti avevo detto come avevo lasciato mio padre alla mia partenza!
9 Raguele disse:— Fermati ancora un po’, figlio. Resta ancora qui con noi. Io manderò messaggeri a informare tuo padre!Ma Tobia insistette:— No, ti prego! Lasciami partire e tornare da mio padre!
10 Allora senz’altri indugi, Raguele consegnò a Tobia sua figlia Sara e la metà dei suoi beni: servi e serve, buoi e pecore, asini e cammelli, vestiti, denaro e suppellettili,
11 e li lasciò andare contenti. Salutò Tobia con queste parole: «Stammi bene, figlio! Vi guidi dal cielo il Signore, tu e tua moglie Sara! Mi auguro solo di vivere tanto da poter vedere i vostri figli prima di morire!».
12 Poi disse a sua figlia Sara: «Va’ dai tuoi suoceri. Ormai essi per te sono padre e madre come noi che ti abbiamo messa al mondo. Va’ in pace, figlia! Fa’ che io abbia sempre a sentire buone notizie di te, finché sarò in vita!».Poi li abbracciò tutti e due e li lasciò partire.
13 Edna disse a Tobia: «Figlio mio carissimo, il Signore ti accompagni! Possa io vivere tanto a lungo da vedere i vostri figli prima di morire! Alla presenza del Signore ti affido mia figlia. Non rattristarla mai, nessun giorno della tua vita. E ora, figlio, va’ in pace! Ormai io sono tua madre, come Sara è la tua sposa. Mi auguro che possiamo tutti andare avanti contenti e felici per tutti i giorni della nostra vita».Poi li baciò ambedue e li lasciò partire contenti.
14 Così Tobia si allontanò dalla casa di Raguele contento e felice. Ringraziò Dio, il Signore del cielo e della terra e re dell’universo, per aver dato al suo viaggio un esito così felice. Raguele gli disse ancora: «Ti auguro di fare onore ai tuoi genitori, tutti i giorni della tua vita!».