10 Si mosse anche Tobi, e uscì a passi incerti dalla porta del cortile.
11 Tobia gli andò incontro con il fiele del pesce in mano. Gli soffiò negli occhi e, presolo per il braccio, gli disse: «Coraggio, papà!». Poi gli spalmò sugli occhi l’unguento e lo tenne applicato per qualche istante.
12 Dopo, con le due mani, dagli angoli degli occhi tolse le scaglie delle macchie bianche.
13 Tobi si aggrappò al collo di suo figlio e pianse lacrime di gioia. Disse: «Ora ti vedo, figlio, luce dei miei occhi!».
14 E fece questa preghiera di lode a Dio:«Sia benedetto Dio,e lodato il suo grande nome!Siano benedetti i suoi santi angeli!Il Signore ci protegga sempre;e tutti gli angeli siano benedetti senza fine!Egli mi aveva messo alla prova,ma ora posso di nuovo vedere mio figlio Tobia!».
15 Allora Tobia pieno di gioia entrò in casa e si mise anche lui a ringraziare e lodare Dio con tutta la voce che aveva in gola. Raccontò a suo padre come era andato il suo viaggio. Tutto era riuscito molto bene: aveva ritirato il denaro e si era anche sposato con Sara, la figlia di Raguele. Tobia aggiunse: «Lei sta per arrivare: ormai dovrebbe essere a Ninive, presso le porte della città».
16 Allora Tobi, contento e felice, uscì di casa e andò incontro alla sposa, fino alle porte di Ninive. Per strada, continuava a lodare Dio. Gli abitanti della città, al suo passaggio, videro che camminava con il pieno vigore di una volta e senza che nessuno lo tenesse per mano. Tutti si meravigliarono. Tobi proclamò loro che Dio aveva avuto compassione di lui e gli aveva restituito la vista.