10 Tobia tornò fuori per farlo entrare in casa. Gli disse:— Amico, mio padre ti chiama!Quando fu in casa, Tobi lo salutò per primo.Egli rispose:— Ti auguro di poter essere davvero felice e contento!Tobi replicò:— Che cosa può ancora farmi contento? Sono cieco e non vedo più la luce del sole! Vivo completamente al buio, come i morti che non vedono più la luce! Sì, anche se sono ancora vivo, abito ormai nel paese dei morti! Sento la gente parlare, ma non vedo i loro visi!Raffaele gli disse:— Fatti coraggio! Dio ti farà guarire presto! Coraggio!Tobi gli disse:— Mio figlio Tobia ha intenzione di andare in Media. Potresti andare con lui e fargli da guida? Io ti pagherò, amico!— Certo! — rispose. — Ci andrò volentieri. Conosco bene la strada che si deve fare. Sono già stato molte volte in Media. Ho attraversato in lungo e in largo quella regione, le sue pianure e le sue montagne; perciò sono pratico di tutte le strade.
11 Tobi gli domandò ancora:— Amico, dimmi: di che famiglia sei e di quale tribù?
12 Egli disse:— Perché vuoi sapere a che tribù appartengo?Ma Tobi insistette:— Voglio veramente sapere chi sei e come ti chiami!
13 Allora rispose:— Sono Azaria, il figlio dell’illustre Ananìa, tuo parente, conosciuto da tutti!
14 — Sii il benvenuto! — esclamò Tobi. — E non sentirti offeso, se ho voluto sapere chi sei veramente. Ora ho scoperto che siamo persino parenti e che tu appartieni a una buona famiglia. Conoscevo sia Ananìa sia Natan, i due figli del vecchio Semeia. Con me hanno fatto tante volte il pellegrinaggio a Gerusalemme, per andare ad adorare il Signore, e sono sempre rimasti Israeliti fedeli. I tuoi sono proprio gente per bene, e tu vieni da una famiglia seria. Sii davvero il benvenuto.
15 Io ti darò la giusta paga per ogni giorno che impiegherete, e penserò alle spese del viaggio. Metto a disposizione la stessa somma per te e per mio figlio.
16 Ti chiedo solo di accompagnarlo. Al vostro ritorno ti darò qualcosa in aggiunta!