1 Quando giunsero nella città di Ecbàtana, Tobia disse al suo compagno: «Azaria, amico mio! Portami subito da quel nostro parente, Raguele!».Egli lo condusse alla casa di Raguele. Lo trovarono seduto accanto alla porta del cortile e lo salutarono per primi.Egli rispose: «Salute, amici! Siate i benvenuti!». E li fece entrare in casa.
2 Disse intanto Raguele a sua moglie Edna:— Guarda questo ragazzo: come assomiglia al mio parente Tobi!
3 Edna domandò:— Di dove siete, amici?— Siamo della tribù di Nèftali, — risposero.— Il nostro gruppo è stato deportato a Ninive!
4 Edna chiese ancora:— Conoscete Tobi?— Certo! — risposero.
5 Edna domandò:— Sta bene?— È vivo e sta bene! — risposero.E Tobia esclamò:— È mio padre!
6 Allora Raguele si alzò di scatto in piedi e lo baciò con le lacrime agli occhi. Disse: «Sii il benvenuto, caro ragazzo! Tuo padre è veramente un brav’uomo! È una grossa disgrazia che una persona giusta e generosa come lui sia diventata cieca!». Gli gettò le braccia al collo e continuò a piangere.