16 Infatti non posso vantarmi di annunziare la *parola del Signore. Non posso farne a meno, e guai a me se non annunzio Cristo.
17 Se avessi deciso di annunziarla di mia spontanea volontà, sarebbe giusto che ricevessi una paga. Ma poiché mi è stato imposto di farlo, compio semplicemente il mio dovere.
18 Quale sarà dunque la mia ricompensa? La soddisfazione di annunziare Cristo gratuitamente, senza usare quei diritti che la predicazione del Vangelo mi darebbe.
19 Io sono libero. Non sono schiavo di nessuno. Tuttavia mi sono fatto schiavo di tutti, per portare a Cristo il più gran numero possibile di persone.
20 Quando sono tra gli Ebrei, vivo come loro, per portare a Cristo gli Ebrei. Io non sono sottoposto alla legge di Mosè, eppure vivo come se lo fossi, per condurre a Cristo chi è sottoposto a quella Legge.
21 Quando invece mi trovo tra persone che non conoscono quella Legge, vivo come loro senza tenerne conto, per portare a Cristo chi è senza Legge. Questo non vuol dire che io sia privo di obblighi verso Dio, anzi sono sottoposto alla legge di Cristo.
22 Con i deboli nella fede, vivo come se anch’io fossi debole, per condurli a Cristo. Cerco di adattarmi a tutti per salvarne a ogni costo alcuni.