2 Absalom si levava la mattina presto, e si metteva da un lato della via che menava alle porte della città; e quando qualcuno, avendo un processo, si recava dal re per chieder giustizia, Absalom lo chiamava, e gli diceva: ‘Di qual città sei tu?’ L'altro gli rispondeva: ‘Il tuo servo è di tale e tale tribù d'Israele’.
3 Allora Absalom gli diceva: ‘Vedi, la tua causa e buona e giusta, ma non v'è chi sia delegato dal re per sentirti’.
4 E Absalom aggiungeva: ‘Oh se facessero me giudice del paese! Chiunque avesse un processo o un affare verrebbe da me, e io gli farei giustizia’.
5 E quando uno gli s'accostava per prostrarglisi dinanzi, ei gli porgeva la mano, l'abbracciava e lo baciava.
6 Absalom faceva così con tutti quelli d'Israele che venivano dal re per chieder giustizia; e in questo modo Absalom rubò il cuore alla gente d'Israele.
7 Or avvenne che, in capo a quattro anni Absalom disse al re: ‘Ti prego, lasciami andare ad Hebron a sciogliere un voto che feci all'Eterno.
8 Poiché, durante la sua dimora a Gheshur, in Siria, il tuo servo fece un voto, dicendo: Se l'Eterno mi riconduce a Gerusalemme, io servirò l'Eterno!’