Lettera ai Romani 2 NR06

Il giusto giudizio di Dio

1 Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile, perché nel giudicare gli altri condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le stesse cose.

2 Ora noi sappiamo che il giudizio di Dio su quelli che fanno tali cose è conforme a verità.

3 Pensi tu, o uomo, che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio?

4 Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?

5 Tu, invece, con la tua ostinazione e con l’impenitenza del tuo cuore, ti accumuli un tesoro d’ira per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio.

6 Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere:

7 vita eterna a quelli che con perseveranza nel fare il bene cercano gloria, onore e immortalità;

8 ma ira e indignazione a quelli che, per spirito di contesa, invece di ubbidire alla verità ubbidiscono all’ingiustizia.

9 Tribolazione e angoscia sopra ogni uomo che fa il male, sul Giudeo prima e poi sul Greco;

10 ma gloria, onore e pace a chiunque opera bene, al Giudeo prima e poi al Greco;

11 perché davanti a Dio non c’è favoritismo.

12 Infatti tutti coloro che hanno peccato senza legge periranno pure senza legge; e tutti coloro che hanno peccato avendo la legge saranno giudicati in base a quella legge;

13 perché non quelli che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che la osservano saranno giustificati.

14 Infatti quando degli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste dalla legge, essi, che non hanno legge, sono legge a se stessi;

15 essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda.

16 Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo.

Responsabilità dei Giudei davanti a Dio

17 Ora, se tu ti chiami Giudeo, ti riposi sulla legge, ti vanti in Dio,

18 conosci la sua volontà, e sai distinguere ciò che è meglio, essendo istruito dalla legge,

19 e ti persuadi di essere guida dei ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre,

20 educatore degli insensati, maestro dei fanciulli, perché hai nella legge la formula della conoscenza e della verità;

21 come mai dunque, tu che insegni agli altri non insegni a te stesso? Tu che predichi: «Non rubare!» rubi?

22 Tu che dici: «Non commettere adulterio!» commetti adulterio? Tu che detesti gli idoli, ne spogli i templi?

23 Tu che ti vanti della legge, disonori Dio trasgredendo la legge?

24 Infatti, com’è scritto: «Il nome di Dio è bestemmiato per causa vostra fra gli stranieri».

25 La circoncisione è utile se tu osservi la legge; ma se tu sei trasgressore della legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione.

26 Se l’incirconciso osserva le prescrizioni della legge, la sua incirconcisione non sarà considerata come circoncisione?

27 Così colui che è per natura incirconciso, se adempie la legge, giudicherà te, che con la lettera e la circoncisione sei un trasgressore della legge.

28 Giudeo infatti non è colui che è tale all’esterno, e la circoncisione non è quella esterna, nella carne;

29 ma Giudeo è colui che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; di un tale Giudeo la lode proviene non dagli uomini, ma da Dio.

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