1 «L’uomo, debole fin dalla nascita,vive solo pochi giorni, ma pieni di guai.
2 Come un fiore sboccia e poi viene tagliato,egli, come un’ombra, subito svanisce.
3 Eppure tu, o Dio, lo tieni d’occhioe lo chiami in giudizio davanti a te.
4 Da chi è impuronon si può trarre nulla di puro.
5 In anticipo tu hai deciso per l’uomo la durata della vita.Hai stabilito quanti saranno i suoi mesi.Tu hai fissato i suoi limiti,egli non può superarli.
6 Non tenerlo d’occhio, lascialo in pace.Fagli godere la sua giornata di lavoratore.
7 Perfino un albero abbattuto ha qualche speranza:può germogliare e rifiorire.
8 Anche se le sue radici invecchiano sotto terrae il suo ceppo muore nel suolo,
9 germoglierà con l’umidità.Come una pianta giovane metterà rami.
10 L’uomo invece muore e così finisce.Una volta morto che cosa rimane di lui?
11 Come un lago prosciugatoe come un fiume senz’acqua,
12 l’uomo muore e non risorge più.Non si sveglia più finché dura il cielo;non si alzerà più dal suo sonno».
13 «Signore, desidero che tu mi nasconda nel mondo dei morti;rinchiudimi là, finché dura la tua collera,e dopo ricordati di me.
14 Può un morto tornare a vivere?Io invece aspetterò tempi migliori,aspetterò che finisca il mio turno di guardia.
15 Allora mi chiamerai e io risponderò,sarai soddisfatto di me, tua creatura.
16 Ora tu osservi tutti i miei passi,ma allora non baderai ai miei peccati.
17 Tu li perdonerai e li cancellerai per sempre,mi laverai da tutte le mie colpe».
18 «Come le montagne frananoe le rocce si staccano dal loro posto,
19 come l’acqua trascina i ciottoli e la pioggiaabbondante porta via la terra,così tu, o Dio, distruggi la speranza dell’uomo.
20 Tu sconfiggi l’uomo e lo scacci per sempre;lo mandi via e la morte lo sfigura.
21 Se i suoi figli si faranno onore,o saranno in disgrazia, egli non lo saprà mai.
22 Sente solo il dolore del suo corpoe la sofferenza in tutta la sua persona».