2 Re 9 RDV24

1 Allora il profeta Eliseo chiamò uno de' discepoli dei profeti, e gli disse: ‘Cingiti i fianchi, prendi teco quest'ampolla d'olio, e va' a Ramoth di Galaad.

2 Quando vi sarai arrivato, cerca di vedere Jehu, figliuolo di Jehoshafat, figliuolo di Nimsci; entra, fallo alzare di mezzo ai suoi fratelli, e menalo in una camera appartata.

3 Poi prendi l'ampolla d'olio, versagliela sul capo, e digli: Così dice l'Eterno: — Io ti ungo re d'Israele. — Poi apri la porta, e fuggi senza indugiare’.

4 Così quel giovine, il servo del profeta, partì per Ramoth di Galaad.

5 E, come vi fu giunto, ecco che i capitani dell'esercito stavan seduti assieme; e disse: ‘Capitano, ho da dirti una parola’. Jehu chiese: ‘A chi di tutti noi?’ Quegli rispose: ‘A te, capitano’.

6 Jehu si alzò, ed entrò in casa; e il giovane gli versò l'olio sul capo, dicendogli: ‘Così dice l'Eterno, l'Iddio d'Israele: — Io ti ungo re del popolo dell'Eterno, re d'Israele. —

7 E tu colpirai la casa di Achab, tuo signore, ed io farò vendetta del sangue de' profeti miei servi, e del sangue di tutti i servi dell'Eterno, sopra Izebel;

8 e tutta la casa di Achab perirà, e io sterminerò dalla casa di Achab fino all'ultimo uomo, tanto chi è schiavo quanto chi è libero in Israele.

9 E ridurrò la casa di Achab come la casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e come la casa di Baasa, figliuolo di Ahija.

10 E i cani divoreranno Izebel nel campo d'Izreel, e non vi sarà chi le dia sepoltura’. Poi il giovine aprì la porta, e fuggì.

11 Quando Jehu uscì per raggiungere i servi del suo signore, gli dissero: ‘Va tutto bene? Perché quel pazzo è egli venuto da te?’ Egli rispose loro: ‘Voi conoscete l'uomo e i suoi discorsi!’

12 Ma quelli dissero: ‘Non e vero! Orsù, diccelo!’ Jehu rispose: ‘Ei m'ha parlato così e così, e m'ha detto: — Così dice l'Eterno: Io t'ungo re d'Israele’.

13 Allora ognun d'essi s'affrettò a togliersi il proprio mantello, e a stenderlo sotto Jehu su per i nudi gradini; poi suonarono la tromba, e dissero: ‘Jehu è re!’

14 E Jehu, figliuolo di Jehoshafat, figliuolo di Nimsci, fece una congiura contro Joram. — Or Joram, con tutto Israele, stava difendendo Ramoth di Galaad contro Hazael, re di Siria;

15 ma il re Joram era tornato a Izreel per farsi curare delle ferite che avea ricevuto dai Siri, combattendo contro Hazael, re di Siria. — E Jehu disse: ‘Se così vi piace, nessuno esca e fugga dalla città per andare a portar la nuova a Izreel’.

16 Poi Jehu montò sopra un carro e partì per Izreel, perché quivi si trovava Joram allettato; e Achazia, re di Giuda, v'era sceso per visitare Joram.

17 Or la sentinella che stava sulla torre di Izreel, scòrse la schiera numerosa di Jehu che veniva, e disse: ‘Vedo una schiera numerosa!’ Joram disse: ‘Prendi un cavaliere, e mandalo incontro a coloro a dire: ‘Recate pace?’

18 Un uomo a cavallo andò dunque incontro a Jehu, e gli disse: ‘Così dice il re: — Recate pace?’ — Jehu rispose: ‘Che importa a te della pace? Passa dietro a me’. E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: ‘Il messo è giunto fino a loro, ma non torna indietro’.

19 Allora Joram mandò un secondo cavaliere che, giunto da coloro, disse: ‘Così dice il re: — Recate pace?’ Jehu rispose: ‘Che importa a te della pace? Passa dietro a me’.

20 E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: ‘Il messo è giunto fino a loro, e non torna indietro. A vederlo guidare, si direbbe che è Jehu, figliuolo di Nimsci; perché va a precipizio’.

21 Allora Joram disse: ‘Allestite il carro!’ E gli allestirono il carro. E Joram, re d'Israele, e Achazia, re di Giuda, uscirono ciascuno sul suo carro per andare incontro a Jehu, e lo trovarono nel campo di Naboth d'Izreel.

22 E come Joram ebbe veduto Jehu, gli disse: ‘Jehu rechi tu pace?’ Jehu rispose: ‘Che pace vi può egli essere finché duran le fornicazioni di Izebel, tua madre, e le tante sue stregonerie?’

23 Allora Joram voltò indietro, e si diè alla fuga, dicendo ad Achazia: ‘Siam traditi, Achazia!’

24 Ma Jehu impugnò l'arco e colpì Joram fra le spalle, sì che la freccia gli uscì pel cuore, ed egli stramazzò nel suo carro.

25 Poi Jehu disse a Bidkar, suo aiutante: ‘Piglialo, e buttalo nel campo di Naboth d'Izreel; poiché, ricordalo, quando io e tu cavalcavamo assieme al séguito di Achab, suo padre, l'Eterno pronunciò contro di lui questa sentenza: —

26 Com'è vero che ieri vidi il sangue di Naboth e il sangue dei suoi figliuoli, dice l'Eterno, io ti renderò il contraccambio qui in questo campo, dice l'Eterno! — Piglialo dunque e buttalo in cotesto campo, secondo la parola dell'Eterno’.

27 Achazia, re di Giuda, veduto questo prese la fuga per la strada della casa del giardino; ma Jehu gli tenne dietro, e disse: ‘Tirate anche a lui sul carro!’ E gli tirarono alla salita di Gur, ch'è vicino a Ibleam. E Achazia fuggì a Meghiddo, e quivi morì.

28 I suoi servi lo trasportarono sopra un carro a Gerusalemme, e lo seppellirono nel suo sepolcro, coi suoi padri, nella città di Davide. —

29 Achazia avea cominciato a regnare sopra Giuda l'undecimo anno di Joram, figliuolo di Achab.

30 Poi Jehu giunse ad Izreel. Izebel, che lo seppe, si diede il belletto agli occhi, si acconciò il capo, e si mise alla finestra a guardare.

31 E come Jehu entrava per la porta di città, ella gli disse: ‘Rechi pace, novello Zimri, uccisore del tuo signore?’

32 Jehu alzò gli occhi verso la finestra, e disse: ‘Chi è per me? chi?’ E due o tre eunuchi, affacciatisi, volsero lo sguardo verso di lui.

33 Egli disse: ‘Buttatela giù!’ Quelli la buttarono; e il suo sangue schizzò contro il muro e contro i cavalli. Jehu le passò sopra, calpestandola;

34 poi entrò, mangiò e bevve, quindi disse: ‘Andate a vedere di quella maledetta donna e sotterratela, giacché è figliuola di re’.

35 Andaron dunque per sotterrarla, ma non trovarono di lei altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani.

36 E tornarono a riferir la cosa a Jehu, il quale disse: ‘Questa è la parola dell'Eterno pronunziata per mezzo del suo servo Elia il Tishbita, quando disse: ‘I cani divoreranno la carne di Izebel nel campo d'Izreel;

37 e il cadavere di Izebel sarà, nel campo d'Izreel, come letame sulla superficie del suolo, in guisa che non si potrà dire: — Questa è Izebel’.

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