Lettera ai Galati 2 NR94

Paolo a Gerusalemme

1 Poi, trascorsi quattordici anni, salii di nuovo a *Gerusalemme con *Barnaba, prendendo con me anche *Tito.

2 Vi salii in seguito a una rivelazione, ed esposi loro il *vangelo che annunzio fra gli stranieri; ma lo esposi privatamente a quelli che sono i piú stimati, per il timore di correre o di aver corso invano.

3 Ma neppure Tito, che era con me, ed era greco, fu costretto a farsi circoncidere.

4 Anzi, proprio a causa di intrusi, falsi fratelli, infiltratisi di nascosto tra di noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesú, con l'intenzione di renderci schiavi,

5 noi non abbiamo ceduto alle imposizioni di costoro neppure per un momento, affinché la verità del vangelo rimanesse salda tra di voi.

6 Ma quelli che godono di particolare stima (quello che possono essere stati, a me non importa; Dio non ha riguardi personali), quelli, dico, che godono di maggiore stima non m'imposero nulla;

7 anzi, quando videro che a me era stato affidato il vangelo per gli *incirconcisi, come a *Pietro per i circoncisi

8 (perché colui che aveva operato in Pietro per farlo *apostolo dei circoncisi aveva anche operato in me per farmi apostolo degli stranieri),

9 riconoscendo la grazia che mi era stata accordata, *Giacomo, *Cefa e *Giovanni, che sono reputati colonne, diedero a me e a Barnaba la mano in segno di comunione perché andassimo noi agli stranieri, ed essi ai circoncisi;

10 soltanto ci raccomandarono di ricordarci dei poveri, come ho sempre cercato di fare.

Pietro ripreso pubblicamente da Paolo in Antiochia

11 Ma quando Cefa venne ad *Antiochia, gli resistei in faccia perché era da condannare.

12 Infatti, prima che fossero venuti alcuni da parte di Giacomo, egli mangiava con persone non giudaiche; ma quando quelli furono arrivati, cominciò a ritirarsi e a separarsi per timore dei circoncisi.

13 E anche gli altri Giudei si misero a simulare con lui; a tal punto che perfino Barnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia.

14 Ma quando vidi che non camminavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei giudeo, vivi alla maniera degli stranieri e non dei Giudei, come mai costringi gli stranieri a vivere come i Giudei?»

15 Noi Giudei di nascita, non stranieri peccatori,

16 sappiamo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesú, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesú per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato.

17 Ma se nel cercare di essere giustificati in Cristo, siamo anche noi trovati peccatori, vuol dire che Cristo è un servitore del peccato? No di certo!

18 Infatti se riedifico quello che ho demolito, mi dimostro trasgressore.

19 Quanto a me, per mezzo della legge, sono morto alla legge affinché io viva per Dio.

20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono piú io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel *Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me.

21 Io non annullo la grazia di Dio; perché se la giustizia si ottenesse per mezzo della legge, Cristo sarebbe dunque morto inutilmente.

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