Vangelo Secondo Luca 20 NR06

Dubbi sull’autorità di Gesù Cristo

1 Uno di quei giorni, mentre insegnava al popolo nel tempio ed evangelizzava, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani, e gli parlarono così:

2 «Dicci con quale autorità fai queste cose, o chi ti ha dato questa autorità».

3 Ed egli rispose loro: «Anch’io vi farò una domanda. Ditemi:

4 il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?»

5 Ed essi ragionavano così tra di loro: «Se diciamo: “Dal cielo”, egli ci dirà: “Perché non gli credeste?”

6 Ma se diciamo: “Dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è persuaso che Giovanni fosse un profeta».

7 E risposero di non sapere da dove venisse.

8 Gesù disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parabola dei vignaiuoli

9 Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, la affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio per molto tempo.

10 Al tempo della raccolta mandò un servo da quei vignaiuoli perché gli dessero una parte del frutto della vigna; ma i vignaiuoli, dopo averlo percosso, lo rimandarono a mani vuote.

11 Egli mandò un altro servo; ma dopo aver percosso e insultato anche questo, lo rimandarono a mani vuote.

12 Egli ne mandò ancora un terzo; e quelli, dopo aver ferito anche questo, lo scacciarono.

13 Allora il padrone della vigna disse: “Che farò? Manderò il mio diletto figlio; forse a lui porteranno rispetto”.

14 Ma quando i vignaiuoli lo videro, fecero tra di loro questo ragionamento: “Costui è l’erede; uccidiamolo, affinché l’eredità diventi nostra”.

15 E lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Dunque che cosa farà loro il padrone della vigna?

16 Verrà e sterminerà quei vignaiuoli, e darà la vigna ad altri». Essi, udito ciò, dissero: «Non sia mai!»

17 Ma egli li guardò in faccia e disse: «Che significa dunque ciò che sta scritto: “La pietra che i costruttori hanno rifiutata è quella che è diventata pietra angolare”?

18 Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà, ed essa stritolerà colui sul quale cadrà».

19 In quella stessa ora gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma temettero il popolo; perché capirono che egli aveva detto quella parabola per loro.

Il tributo a Cesare

20 Si misero a osservare Gesù e gli mandarono delle spie che fingessero di essere giusti per coglierlo in fallo su una sua parola e consegnarlo, così, all’autorità e al potere del governatore.

21 Costoro gli fecero una domanda: «Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni rettamente, e non hai riguardi personali, ma insegni la via di Dio secondo verità.

22 Ci è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?»

23 Ma egli, accortosi del loro tranello, disse loro:

24 «Mostratemi un denaro. Di chi porta l’effigie e l’iscrizione?» Ed essi dissero: «Di Cesare».

25 Ed egli a loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio».

26 Essi non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo; e, meravigliati della sua risposta, tacquero.

Dibattito sulla risurrezione

27 Poi si avvicinarono alcuni sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione, e lo interrogarono, dicendo:

28 «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se il fratello di uno muore, avendo moglie ma senza figli, il fratello di lui ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello”.

29 C’erano dunque sette fratelli. Il primo prese moglie e morì senza figli.

30 Il secondo pure la sposò,

31 poi il terzo; e così, fino al settimo, morirono senza lasciare figli.

32 Infine morì anche la donna.

33 Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette l’hanno avuta per moglie».

34 Gesù disse loro: «I figli di questo mondo sposano e sono sposati,

35 ma quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti non prendono né danno moglie;

36 neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione.

37 Che poi i morti risuscitino, lo dichiarò anche Mosè nel passo del pruno, quando chiama il Signore, Dio di Abraamo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.

38 Ora, egli non è Dio di morti, ma di vivi; perché per lui tutti vivono».

39 Alcuni scribi, rispondendo, dissero: «Maestro, hai detto bene».

40 E non osavano più fargli alcuna domanda.

Gesù e gli scribi

41 Ed egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è Figlio di Davide?

42 Poiché Davide stesso, nel libro dei Salmi, dice: “Il Signore ha detto al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra,

43 finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi’”.

44 Davide dunque lo chiama Signore; come può essere suo figlio?»

45 Mentre tutto il popolo lo ascoltava, egli disse ai {suoi} discepoli:

46 «Guardatevi dagli scribi, a cui piace passeggiare in lunghe vesti, e che amano i saluti nelle piazze, i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti;

47 essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra. Costoro riceveranno una condanna maggiore».

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